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Cultivar

frantoio_5Cultivar e loro importanza nel panorama olivicolo siciliano.
Il panorama varietale siciliano si caratterizza per la predominanza di otto cultivar (Biancolilla, Cerasuola, Moresca, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Oglialora Messinese, Santagatese, Tonda Iblea), le quali, assieme, raggiungono l’80% di tutti gli olivi coltivati in Sicilia.
Sono altresì rappresentate altre sette cultivar (Brandofino, Crastu, Giarraffa, Minuta, Pidicuddara, Verdello, Zaituna) con diffusione più limitata ma che, nei comprensori di pertinenza, riscontrano ancora un certo favore per alcuni caratteri agronomici.
A completare il germoplasma indigeno siciliano contribuiscono circa altre venti cultivar, le quali, anche se scarsamente importanti in termini di diffusione territoriale e di quantità prodotte, rivestono una considerevole importanza per la tutela della diversità biologica.

background_14Nocellara del Belice.
Nella provincia di Trapani, in particolare a Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna, tra le cultivar da mensa predomina la varietà Nocellara del Belice, la cui produzione nel 1999 ha rappresentato il 72% circa di quella regionale complessiva per le olive da mensa.
A riprova di questi dati che dimostrano la vocazionalità olivicola di detta zona, e in particolare per le olive da mensa, è stato istituito a livello comunitario il marchio Dop Nocellara del Belice (Reg. Ce n° 134/98 del 21.01.98), inoltre la Nocellara del Belice è l’unica, attualmente, tra le varietà siciliane da mensa ad aver già ottenuto il sopra citato riconoscimento comunitario. Sebbene utilizzata soprattutto per mensa la Nocellara del Belice (Tab. 1) è una cultivar a duplice attitudine, in particolare nelle aree in cui è maggiormente diffusa la destinazione è come oliva da mensa, secondo il metodo di trasformazione denominato alla castelvetranese, mentre nelle altre zone è prevalentemente coltivata come cultivar da olio. Presenta una spiccata scolarità di maturazione, tardiva epoca di maturazione, buona è la produttività delle piante, presenta una media predisposizione all’alternanza e richiede delle condizioni pedoclimatiche modeste, ma sicuramente è più esigente della Biancolilla, la resa in olio è mediamente del 18%.


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